di Roberto Checchi
BOTTEGONE è una borgata, un nocciolo di case alle porte di Pistoia. BOTTEGONE è come MASTROMARCO, uno di quei posti dove da sempre a tavola si servono pietanze prelibate, il piatto tipico del paese, PANE & CICLISMO. BOTTEGONE non è un posto qualunque, ma la più forte squadra di dilettanti mai comparsa sulla faccia della terra. Parte proprio da qui, questo racconto, che parla di uomini e biciclette e se la bici diventa indispensabile mezzo meccanico, strumento indiscusso per conquistare ogni tipo di traguardo, mancano gli uomini fondamentali che servono per raggiungerlo.
Vi presento il primo.
Nelle cose che faccio amo il rischio e l’ esperienza alla guida di un programma televisivo, rivoluzionando quasi completamente tutto quello che Moreno Luchi aveva fatto prima di me in maniera precisa e professionale, attraverso i racconti nati sui pedali vissuti sulla pelle o soltanto immaginati, intrapresa dieci anni fa, ne è stata la prova tangibile.
Prima di allora non avevo mai affrontato una telecamera o meglio, quell’ occhio indiscreto che ruba continuamente immagini, più volte aveva incrociato il mio sguardo, senza accorgermene.
Tra centinaia d’ incontri, scambi di battute, emozioni vissute e regalate, alcuni hanno davvero lasciato un segno importante.
RENZO non è stato soltanto lo storico presidente della Bottegone, prima di tutto era una persona che ha sempre creduto nei valori dello sport sano e genuino tanto da inventarsi un premio dedicato alla memoria del fratello, ed era stato in passato anche un politico, il sindaco di PISTOIA.
DURA? Durissima!!!!! Affrontare a colpi di domande, le più varie, le più imprevedibili, UNO che con le parole sa difendersi o attaccare nello stesso istante, UNO che con la loquacità è capace di farti salire alle stelle o spingerti giù nelle stalle.
Parlare di campioni, gregari e furbetti, confrontarsi su un tema, il DOPING, che in nessun altra occasione ho mai più trattato, non sempre condividevamo lo stesso punto di vista, ma furono proprio quei contrasti “bonari” a stringere un’ amicizia in modo così solido e alla fine di ogni incontro immancabilmente arrivava una pioggia di complimenti che forse nemmeno meritavo, ma che testimoniavano un grande attestato di stima nei miei confronti, del quale vado immensamente fiero.
La prima volta lo sorpresi a tal punto che prese il microfono e alla fine di quella chiaccherata mi disse “ADESSO SONO IO CHE VOGLIO FARTI UNA DOMANDA – Lo sai che QUESTA E’ L’ INTERVISTA PIU’ BELLA CHE MI SIA STATA FATTA? Non per quello che ho detto ma per le domande che mi hai fatto, sei un giornalista che ha il senso della professione, dell’ approfondimento, non ti limiti alla superficie ma scavi nel profondo, inviti a riflettere offrendomi degli stimoli che non ho mai sentito prima, riesci a spremere il meglio di noi stessi, almeno a me fa quest’ effetto. Mi auguro che interviste così continui a farle per il bene dello sport.”
Stasera RENZO è arrivato il momento di contraccambiare, a volte non servono parole, per quelli come te bastano solo una stretta di mano e il più radioso dei sorrisi. Lassù, dove volano alti gli aironi, possa raggiungerti questo saluto.