Adesso siediti, mi va di giocare. La vita è un insieme di mosse, quelle inattese prendono troppo spesso il posto di quelle programmate e ti lasciano SOLO a crogiolarti nei dubbi e nelle domande. I perché fanno da cornice a tutto. Ogni anno diventa più duro, problematico, imprevedibile e sempre più complicato da affrontare. Nel gioco delle parti che in fin dei conti è una partita a scacchi, IO sono il FANTE, tu il CAVALLO e poi c’è il RE. IO sono l’ uomo, la vulnerabilità, l’ irrequieta ricerca di una pace dell’ anima che NON SI TROVA e forse mai riusciremo a raggiungere. IO sono l’ incerto, la fragilità, la barca in balia delle onde nel mare in tempesta che non conosce nessun posto dove attraccare eccetto il CUORE e ne interpreta perfettamente il linguaggio. IO sono l’ interrogativo, il punto che fa domande e pretenderebbe risposte immediate ed esaustive che non arrivano e non arriveranno MAI, la prima fra tante è “TU COME STAI?”. Se c’è un modo per avvicinarmi al tuo mondo forse DISTANTE, magari VICINO, lo cerco in sella alla bici, indirizzandomi là dove mi trascinano un CREDO e una FEDE che mi trasportano in cima alla montagna, a MONTESENARIO, seguendo i principi della dottrina di Filippo Benizi, nel silenzio dei boschi e nell’ isolamento quasi eremitico che facilita il dialogo aperto, il contatto dell’ uomo al cospetto di DIO, lo stesso che ti ha preso per mano e ti ha invitato a sedere al tavolo dei GIUSTI. TU rappresenti il CAVALLO, lo spirito libero, la criniera che si lascia accarezzare dal vento amico o si agita e si scompiglia se soffia aria di battaglia, tu che per indole sei sempre stato un ottimo stratega e un VINCENTE nato. Tu che indifferentemente all’ occorrenza sai diventare CAPOBRANCO o LUPO SOLITARIO, tu che cambi passo quando il trotto t’ indispettisce, molli le redini e ti lanci al galoppo. Tu che non ti lasci impressionare dagli ostacoli e con maestria e leggiadria sai saltarli di slancio e atterrare sulla riva opposta, tu che non ti lasci cavalcare facilmente, ma lo concedi ai pochi che con te hanno un’ intesa speciale. Poi c’è il RE, la prima volta te l’ ho scritto in un testo e l’ occasione faceva riferimento al RE DEL MONDO. Nel frattempo qualcosa è cambiato, quel RE ha un compito più importante e governa l’ UNIVERSO. Chissà se hai avuto la possibilità d’ incontrare MIO PADRE, questa sarà l’ unica volta che non lo chiamerò BABBO, ma è l’ unico modo che può far capire d’ averti surclassato. Il RE DEL NIENTE non esiste perché non avrebbe senso chiamarsi RE e quel RE è lì, da qualche parte, m’ auguro non sia spaesato alla ricerca di una compagnia la più divertente che da sempre caratterizza il suo essere GIUSTO, SINCERO e LEALE. La vita è un GIOCO, una partita fatta di mosse che si rincorrono a perdifiato sulla stessa scacchiera, il quadro NERO lascia il posto al BIANCO allo stesso modo si alternano esattamente gli STATI D’ ANIMO, le ferite che inevitabilmente diventano cicatrici e i pomeriggi cupi che all’ improvviso s’ irradiano con un raggio di sole. La vita è una rovesciata, l’ azione più bella per andare in goal o diversamente uno scatto che allontana gli altri sul posto ad aspettare un contrattacco che mai arriverà e lascia aperto il FINALE ad ogni tipo di sorpresa. La vita è l’ involucro segreto dei TORMENTI, la carta che avvolge il regalo e impedisce d’ arrivare velocemente alla conclusione che riserva la scoperta e se arriva TROPPO IN FRETTA, significa che il tempo trascorso INSIEME non è stato più lungo di un soffio. “IO COME FARO’ a inventarmi te per poterti davvero toccare – la presenza NO la tua assenza NO – IO non me la posso inventare”
di Roberto Checchi