Sono state le strade del Giro di Lombardia, che domenica 17 giugno hanno visto battagliare i rappresentanti della Stampa Italiana per l’assegnazione di 6 maglie tricolore distribuite nelle varie categorie del 69mo Campionato Italiano Giornalisti Ciclisti.
Come sappiamo, l’Italia è uno dei paesi più belli al mondo non ci manca proprio niente; città d’arte, storia, cultura, tradizioni eno-gastronomiche, paesaggi di tutti i tipi fatti da un misto di pianure, colline e montagne; tutto un intrecciarsi di strade, salite e discese, quindi il paese ideale per il ciclista. Per cui potremmo anche dire che l’Italia è uno dei luoghi perfetti per la bicicletta, e non a caso l’Italia è terra di ciclisti e ciclismo, e tra le sue regioni una delle più ricche di questa tradizione centenaria è sicuramente la Lombardia, con la cittadina di Magreglio dove si trova un luogo sacro per tutti i ciclisti, il Santuario della Madonna del Ghisallo. Nel weekend precedente la gara, sono state d’obbligo sia la ricognizione lungo il percorso che la classica sgambata del sabato. Ma anche una visita al famoso e mitico Muro di Sormano, ad una quindicina di chilometri da Magreglio, dove spesso si decide Il Lombardia. Ogni giorno, il punto di ritrovo dei giornalisti ciclisti era quel gioiello del Museo del Ghisallo, che fu fortemente voluto da Fiorenzo Magni.
Sabato 16 giugno, sempre presso il museo, sotto gli occhi increduli di molti, l’ex ciclista spagnolo Miguel Soro ha confezionato la sua ennesima opera, un quadro collage che ha donato al museo in uno scenario unico come il velodromo di emozioni by Ti-Rex. E poi, nella sala cinema del museo, hanno risposto alle domande impertinenti del decano dei giornalisti, Gianfranco Josti, lo scrittore-ciclista Giacomo Pellizzari e la fotografa Martina Folcozambelli. Pellizzari ha parlato del suo ultimo libro, Gli italiani al Tour de France (edito da Utet) svelando fantastici aneddoti che sono il sale e pepe del suo riuscitissimo libro. Martina, avvocato mancato, è riuscita a trasmettere ad una platea molto attenta le emozioni che prova allo scatto di ogni clic della sua inseparabile macchina fotografica.
E poi, grazie alle generosità dei padroni di casa del Museo del Ghisallo, Antonio Molteni e Carola Gentilini, tutti a tavola per una cena-buffet offerta da Ti-Rex Bike (in esposizione al Velodrono fino a fine luglio) messa a punto dal Ristorante Il Ghisallino con un menù tricolore, innaffiata da un sublime bianco Timorasso di Castellania, dal nome importante: Fausto (Vigne Marina Coppi). Non a caso prodotto dal nipote del Campionissimo Francesco Bellocchio presente al vernissage tricolore, emozionato e felice di riscontrare tanto amore per la storia del ciclismo e per il grande Fausto. Per il brindisi da campioni ha fatto poi il classico figurone la Magnum 61 di Berlucchi special edition, reduce dalla rassegna del Giro d’Italia (Franciacorta Stage). Tutto questo alla vigilia dei Tricolori Cyclinghisallo, prima di inforcare la bici e percorrere i circa 40 chilometri del tracciato Magreglio-Magreglio. Sulla linea del traguardo sei maglie tricolori attendevano di essere indossate da sei giornalisti ciclisti. Autentici innamorati del ciclismo.
Il Campionato Italiano Giornalisti Ciclisti ha ottenuto una serie di patrocini importanti, oltre a quello della Federazione Ciclistica Italiana, quello del Touring Club Italiano, da sempre impegnato nella proposta di un turismo consapevole, slow, sostenibile, attento alle diversità e alla valorizzazione del Patrimonio Italiano, e quello di Regione Lombardia, della Provincia di Como, del Comune di Magreglio e di Bellagio, tutti enti particolarmente sensibili e attivi per la promozione delle attività generate dal turismo in bici che vede al Ghisallo grandi numeri soprattutto di visitatori stranieri. Questo evento è stato realizzato grazie al sostegno degli sponsor ufficiali del Museo: Alcar Italia, Valsecchi Armamenti Ferroviari e Gruppo Cimbali, di cui fanno parte il MUMAC – Museo della macchina per caffè. E tra i brand, Faema, che a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 ha legato il suo nome al mondo del ciclismo intraprendendo una delle prime sponsorizzazioni sportive e dando origine a un binomio leggendario rimasto impresso nella memoria di più di una generazione grazie ai successi e alle gesta di campioni del calibro di Eddie Merckx, Vittorio Adorni e Hendrick Van Looy. Faema, per l’occasione, è stata presente con Faema Bee, Ape Car allestita con una Faema E71 per offrire il caffè a tutti i partecipanti e spettatori. Il Welcome Tricolori Cycling Press è stato un successo firmato Ti-Rex Bike. Berlucchi ha innaffiato di 61 le premiazioni, Enervit è stata l’energia ufficiale.
Le maglie in palio erano sei, divise per età ed appartenenza all’Ordine dei Giornalisti, tra Professionisti e Pubblicisti, una cinquantina gli iscritti. Il ritrovo era previsto alle 9,30 di domenica mattina presso il piazzale di fronte al Ristorante Il Ghisallino. Da qui la partenza simbolica dietro macchina in discesa ad andatura controllata, con un trasferimento di circa otto chilometri che portava il gruppo fino a Canzo, dove veniva dato il via ufficiale alla gara. Quindi la corsa procedeva in direzione di Erba lungo il fiume Lambro su quella che viene chiamata dai locali “La Ravella”, ossia la SP40. Un tratto vallonato con strappi di un chilometro che sfiorano anche il 5% di pendenza massima. Ed è in prossimità della galleria di Ponte Lambro che parte la fuga lanciata da Giancarlo Perazzi (Radio Acqui), con subito a ruota Leonardo Olmi ( Cycling360.net ), quindi Enrico Giancarli (Sky Sport) e Marcello Valoncini (Corriere della Sera). La fuga prende subito un ritmo alto, con cambi regolari e doppia fila, che portano gli atleti di testa a guadagnare fino a due minuti sui diretti inseguitori all’attacco della salita verso il Ghisallo. Da Canzo, infatti, inizia l’ascesa di 8km verso la Madonna del Ghisallo, con un primo chilometro e mezzo fino, quello fino alla galleria, che raggiunge una pendenza max del 7%. Quindi la strada rispiana un po’ ma tende sempre a salire variando le pendenze dal 2-3 % al 4-5% passando per quello che è un altro punto simbolico della salita del Ghisallo, la Chiesa di Sant’Alessandro del XII secolo, sempre inquadrata dalle riprese dall’elicottero durante Il Lombardia. Da questo punto in avanti, il vantaggio consolidato della fuga a quattro fa rallentare l’andatura di testa ed inizia un po’ la conta delle energie rimaste per affrontare gli ultimi due chilometri verso Magreglio, dove si trovano due rampe dritte con pendenze fisse al 7-10%, quelle che sicuramente faranno selezione e decreteranno il vincitore. Detto fatto, dopo neanche cento metri dal bivio per Barni, ai piedi della prima rampa per Magreglio, l’ex campione di canottaggio Valoncini sferra il suo primo scatto, a cui resiste bene Olmi, ma faticano sia Perazzi che ancor di più Giancarli. Al secondo attacco del giornalista del Corriere della Sera, Valoncini, sia Giancarli che Perazzi perdono contatto ed è solo Olmi (tra l’altro il più in là con gli anni dei quattro in fuga) che con una progressione da seduto si riporta con facilità sul collega lombardo. I due procedono di pari passo fino all’entrata nel paese di Magreglio, dove nel momento in cui i due diminuiscono l’andatura e Olmi fa per prendere la borraccia, Valoncini sferra il suo terzo attacco. Olmi, guardingo e sempre all’erta, riposiziona subito la borraccia e colma i dieci metri di vantaggio presi dall’avversario prima del semaforo, e quindi dello scollino verso lo strappo finale di 300 metri che porta verso lo striscione d’arrivo posto proprio di fronte al Santuario della Madonna del Ghisallo. Olmi si mette a ruota di Valoncini ed in corrispondenza dell’ultima curva a sinistra, che apre la vista dei corridori verso il campanile della chiesa, prova a superare internamente Valoncini. In un primo momento il giornalista di casa tenta di chiudere la porta al toscano, che poi riesce comunque a trovare un varco e passare tra la bici del Valoncini ed il marciapiede, per andare a trionfare su uno dei luoghi più belli per un ciclista. Terzo Perazzi e quindi Giancarli. Mentre sia Olmi, Valoncini che Perazzi andranno ad indossare la maglia di Campione Italiano di categoria, il forte atleta Enrico Giancarli (oltre che ottimo giornalista di Sky Sport) salirà sul secondo scalino dei Professionisti Senior, proprio dietro a Valoncini. Leonardo Olmi si laurea quindi Campione Italiano Giornalisti per la sesta volta (di cui tre vittorie assolute) mentre per Valoncini e Perazzi è la seconda maglia tricolore. Anche Enrico Giancarli ha già vinto vari titoli italiani ed è stato Campione del Mondo a St. Jhoann in Austria nel 2013. Quindi un ordine d’arrivo di tutto rispetto.
Leonardo Olmi: “Tagliare il traguardo per primo con sullo sfondo il Santuario della Madonna del Ghisallo non ha prezzo! Sono davvero emozionato e mi ricorderò per sempre questo momento. Aver confermato il titolo di Campione Italiano per la sesta volta è un’altra grande soddisfazione che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti negli allenamenti per riuscire a tenere il passo dei più giovani, ma scollinare addirittura davanti a tutti non ha uguali. Adesso pensiamo all’iride, anche se il percorso piatto di agosto in Belgio non mi si addice affatto. Vorrei dedicare questa vittoria a mio Babbo, che nonostante l’età va ancora in bici e mi segue in tutto ciò che faccio, ed a coloro che mi danno una mano: dal mio team, Vitam-In a MB-Sport e Grip-Grab per l’abbigliamento sportivo; da Specialized, Atakama Carbon Wheels ed I-Bike (ciclocomputer e lettori di potenza) ad Inkospor per l’integrazione Sportiva.”
La cerimonia finale, si è svolta all’interno del Museo del Ghisallo, proprio di fronte alle bici di Coppi, Bartali e Magni. Molto soddisfatto anche il Presidente dell’AGCI (Associazione Giornalisti Ciclisti Italiani) Roberto Ronchi, che guiderà la stagione ciclistica 2018 dedicata ai giornalisti italiani, i quali torneranno sulla scena internazionale il 26 agosto al Mondiale di Roselaere in Belgio, il 16 settembre a Longiano per la Cronocoppie, ed il 14 Ottobre a Porto Sant’Elpido (FU), per la Coppa della Stampa. Oltre a tutto ciò, abbiamo scoperto che il Ghisallo, con il paese di Magreglio, si presenta anche come un’ottima location per l’enogastronomia, con i suoi piatti e vini tipici locali. Ma è anche una località dove si trova una vasta scelta in merito all’ospitalità alberghiera, tra cui anche molti agriturismi e Bed&Breackfast al di là dei classici hotel. Noi di Cycling360.net abbiamo alloggiato al Bellagio Ghisallo Apartment, dove l’accoglienza e l’atmosfera che si respira è quella di casa. La proprietaria Sig.ra Ida, infatti, ci ha accolti in un ambiente familiare, con camere arredate in stile locale, ognuna differente dall’altra, una bella terrazza panoramica ed un comodo parcheggio proprio di fronte all’appartamento. Oltre ad un bel bagno ed una bella cucina corredata di forno e lavastoviglie, c’erano anche la lavatrice, un computer collegato ad internet ed una bella sala con Sky TV. Una buonissima crostata fatta in persona dalla signora Ida è anch’essa compresa nel welcome dell’appartamento.
Queste le classifiche dei primi tre per categoria
Professionisti Senior
1. Marcello Valoncini (Corriere della Sera), 2. Enrico Giancarli (Sky Sport), 3. Andrea Berton (Rcs)
Professionisti Veterani
1. Paolo Aresi (Eco di Bergamo), 2. Fabio Cavagna (La Provincia), 3. Giovanni Bruno (SkySport)
Pubblicisti Senior
1. Giancarlo Perazzi (Radio Acqui), 2. Luca Gregorio (Eurosport), 3. Massimiliano Muraro (TgVercelli)
Pubblicisti Veterani
1. Leonardo Olmi (Cycling360.net), 2. Mauro Merli (free lance), 3. Daniele Baldini (VocisMagazine),
Supergentlemen
1. Claudio Pasqualin (Tuttomercatoweb), 2. Nino Villa (Sabato Sera).
Femminile
1. Laura Magni.
Ringraziamenti:
Specialized (bici, scarpe e casco) Oakley (occhiali sportivi) Inkospor (integratori alimentari) MB Sport (abbigliamento) GripGrab (Bike Wear) Atakama Carbon Wheels (ruote e telai in carbonio) I-Bike by Skopre
(ciclocomputer e lettore di Potenza)
Dove dormire: Bellagio Ghisallo Apartment