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SPECIALE LUNGO GRANOCCHIA e lungo ALLUNGATO
Il percorso lungo mutua per gran parte la traccia del medio, già presentato su questa pagina e ampiamente illustrato su www.valdombrone.com.
Usciti da Paganico, dopo pochi chilometri, passato il fiume Ombrone, la prima salita, che i più allenati potranno fare in velocità: il debito sarà facilmente compensato con il lungo tratto leggero dopo l’abitato di Sasso.
La prima vera salita comincia a sant’Angelo scalo: il primo tratto in velocità; il secondo (dopo una pianella a scendere) con più accortezza, perché tira; il terzo – per chi ne ha – a tutto gas, sui tre strappi del lume spento. dopo il ristoro di Montalcino segue una passeggiata e poi la discesa tecnica della Velona.
Varcato il fiume Orcia, di nuovo salita: il primo tratto (Grossola), consente i rapporti lunghi; dopo la separazione dal medio (osteria ansitonia), la pendenza si fa più marcata in una serie di fantastici tornanti. a Poggio Rosa la strada spiana un po’; dopo il bivio per Castiglion d’Orcia si sale ancora in varietà, entrando in contesto montano. alla fine di un ultimo sforzo saremo a Vivo d’Orcia per il ristoro.
da Vivo a Casteldelpiano è un saliscendi tranquillo e panoramico. in Loc.Pescina il lungo prosegue dritto, mentre rando e ALLUNGATO (vedi sotto) deviano a sinistra. da Casteldelpiano, raggiunto senza fatica (ristoro) si scende e si risale per Arcidosso e Serre.
Quindi discesa veloce per il torrente Zancona, poi salita inizialmente dura, successivamente da correre fino a Monticello Amiata.
Con vista ormai sulla Maremma, discesa infinita e velocissima: prima Cinigiano (ristoro) poi (qualche gobbetta a salire) bivio per Montecucco. Ancora discesa (ora un po’ stretta, ma rettilinea) e quindi pochi chilometri de fuego mostreranno chi ancora ha benzina! Uno strappetto micidiale reca presso la Pieve di Montecucco, regalando l’ultimo grandioso panorama della giornata: si prosegue infatti in sella di una mezza altura, con vista a destra sul monte Amiata e la val d’Orcia, a sinistra su Campagnatico e la Maremma inferiore.
Dall’ abitato di Poggi del Sasso discesa veloce e tecnica fino oltre Sasso d’Ombrone. pochi chilometri di piana e si rientra in Paganico dalla trecentesca porta senese.
Il percorso ALLUNGATO, dedicato a chi non vuole perdere le meravigliose faggette del Monte Amiata, è il lungo con una piccola variante che lo porta a toccare la vetta.
Era davvero un peccato passare vicino alla montagna e non salire in alto (ai 1650 metri del pianello c’è il tratto asfaltato più in quota della Toscana). non era possibile però programmare l’ascesa per tutti, caricando sul percorso altri mille metri di dislivello.
la soluzione è la VARIANTE LIBERA.
A Pescina, l’allungato si separa dunque dal lungo e prende la salita che, sempre pedalabile (due soli momenti più duri) e sempre nel bosco, è una delle sei vie di ascesa alla nostra montagna che, ammantata di una faggeta fiabesca, in primavera, con la nuova fogliatura, regala giochi di luce bellissimi.
Toccata la vetta dopo i tornanti e le rampe mai troppo ripidi del versante nordest, l’allungato (ancora insieme al rando) scende dal versante nordovest, passando dai prati di Contessa e Macinaie. esce dalla faggeta ed entra nel castagneto, giungendo in gran velocità a Casteldelpiano, dove si ricongiunge con il percorso lungo ufficiale, in tempo per il maiuscolo ristoro ivi allestito e controllo.
Sulla variante dell’ALLUNGATO non ci sono controlli. controlli neppure ci sono sul tratto del lungo che gli allungatori non percorrono: fare l’allungato non pregiudica il punteggio del lungo: si tratta di una variante libera, che implica circa mille metri di dislivello aggiuntivo e quindici chilometri di strada in più (calcolare tra un’ora e un’ora e mezzo). la variante sarà frecciata, anche se basterà seguire le indicazioni per vetta Amiata, in salita; per Casteldelpiano, in discesa.
l’asfalto è accettabile in salita, discreto in discesa: fare comunque attenzione, perché la velocità rende tutto più difficile e perché nei tratti in faggeta non possono escludersi rametti in carreggiata e zone umide.
Un consiglio? chi ha gamba e tempo e può permetterselo, non perda l’occasione di salire in vetta, specie se non lo ha mai fatto prima!