di Roberto Checchi
Ogni anno è così, trecento e passa notti che si rincorrono da dodici maledetti giri e concludono oggi quest’ inseguimento alla ricerca di una serenità quantomeno SPIRITUALE in grado di migliorare le nostre giornate, quella FISICA è ormai impensabile.
L’ASSENZA. L’ ho provata spesso negli ultimi anni, talvolta in maniera disintegrante, scarnifica è crudele.
Non so a quanti di voi è capitato, magari capiterà di affrontare LA DISTANZA, eppure può sembrare assurdo ma la sola cosa che ti permette di sfidarla senza soccombere è immaginare la vicinanza risultato non così scontato di un empatia che genera cambiamenti positivi e sicurezze che pensavamo di non possedere, il sentirsi diversi in situazioni totalmente agli antipodi che si completano loro malgrado nelle loro opposte estremità.
Continuiamo a VIAGGIARE, alla ricerca della nostra piccola felicità, perché SENTIMENTI e VALORI sono essenzialmente il prodotto di una RECIPROCITA’, frutto di quell’ amalgama tra anima e corpo che supera ogni tipo di barriera, in primo luogo quella TERRENA e che ci portiamo dietro tutta la vita.
C’E’ VOGLIA DI RITROVARSI e magari un giorno potrebbe pure accadere, è esattamente la stessa teoria che fa incontrare le persone che non ha una logica scritta, ma è l’ incrocio improvviso che appare su un percorso programmato, al quale non ci si può sottrarre.
PROCEDO in quella direzione, anche se ARRANCO, ma è proprio lo scopo finale che spinge a far si, che tutto quello che ci resta da trascorrere è degno d’ essere vissuto attimo per attimo, raccolgo qua e là tutto quello che mi fa sentire bene e resta indelebile tatuato sulla pelle, perfino certe scuse, magari son proprio quelle che in un momento non troppo lontano, ti faranno RIDERE.