di Roberto Checchi
Castelfiorentino la vedi dall’alto, a destra la parte più vecchia del paese che contrasta con quella più moderna a sinistra, in fondo a quella ripida discesa sulla strada che da Montespertoli va verso Gambassi Terme.
Ci son tornato una settimana fa dopo lungo tempo in occasione della prima edizione del COMIX VAL D’ ELSA, la neutrale invasione di supereroi dell’ infanzia, guidata da THOR, SPIDERMAN e CAPTAIN AMERICA.
Ci torno adesso dopo un interminabile giro attraverso il Belgio e i suoi muri spaccagambe fatti di sassi e terra, polvere, poltiglia e fango che fanno paura e lasciano segni tangibili da ogni parte sul corpo.
Una volta, nella ricorrenza dei sessant’anni del Trofeo Matteotti a Marcialla, son stato invitato a presentare una manifestazione nel Palazzo Comunale di Barberino Val d’ Elsa.
Quell’occasione fu un modo piacevole a metà tra l’amarcord e il COME SAREMO per ripercorrere passo dopo passo la storia una corsa che resta senza ombra di dubbio, tra le più belle della nostra regione e pianificare idee e progetti che caratterizzeranno le future edizioni .
Tra tanti protagonisti BARONTI, BORGHERESI, BONGIORNO, GIORDANI, Stefano CASAGRANDE o Francesco SECCI enfant du pays, che hanno animato le varie edizioni coronando anche il non facile sogno del professionismo, uscì fuori un ragazzo con il quale non avevo mai avuto il piacere di condividere domanda e risposta attraverso il cavo del microfono, che mi sorprese per la facilità e la padronanza di linguaggio, nessun timore, piuttosto metto in risalto la brillantezza che andava di pari passo all’esser spigliato e perfettamente a suo agio, con la quale si affronta una platea a quell’età, prima d’ intraprendere da lì a breve, la bella avventura tra i GRANDI.
Tra le tante forse troppe domande che ogni volta che salgo su un palco, indirizzo al mio interlocutore, una, la più classica, la ricordo benissimo. Qual’ è il tuo sogno nel cassetto? E la risposta fu immediata, diretta, incontrollabile, buttata di getto o forse proprio perché i SOGNI e le ambizioni, ognuno se li sente addosso e se li carica in spalla per tutta la vita, la risposta di ALBERTO BETTIOL, uno tra quelli che si è laureato all’Università del ciclismo di Mastromarco fu…. VINCERE IL GIRO DELLE FIANDRE….
Ogni tanto c’ incrociamo sulla strada, è successo recentemente in un caffè di Sovigliana e vi assicuro che tra i due è sempre il primo a salutare.
Meticoloso, perfezionista, pignolo a tal punto da non sentire la fatica o camaleontico, capace di nasconderla così bene che anche dopo ore di allenamento, si concede a chi ha voglia di scambiare due chiacchere o posare per un selfie che oggi è diventato per fortuna o purtroppo, una moda che incombe.
I MURI, quelli che la televisione non riesce MAI a mostrare quanto effettivamente siano duri, quelli che solo all’apparenza sono lastricati, qualcosa di simile alla più romana delle strade, l’ APPIA ANTICA o ancora meno ai viottoli di campagna, i MURI oppure MUUR se lo scrivi in fiammingo, sono rasoiate che invitano a scendere di sella e continuare a piedi, oppure visto che il più famoso si chiama KAPPEL, anche se tutti lo conoscono come GRAMMONT, in prossimità di quella chiesetta, invasa da un pacifico esercito di tifosi, circondata di bandiere gialle su sfondo nero, dove imperversa la figura di un leone rampante, ci sia affida alla preghiera nell’invocare un DIO che da quella guerra ti faccia uscire vivo e senza troppe ferite addosso da leccare.
Il vecchio KWAREMONT è un tratturo, un sentiero dissestato, una strada che c’è e non c’è, l’ ultima via di fuga che potrebbe adattarsi benissimo ai libri di mitologia, spartiacque tra leggenda e realtà, la prima diretta conseguenza della seconda. Dicono che gli DEI dei Celti l’ avessero costruito per dissuadere gli umani con un semplice passaggio, troppo facile da superare per guadagnarsi GLORIA, onore, fiducia e complicità, solo un EROE sarebbe stato capace di superare la prova, BETTIOL e il ciclismo toscano, ancora una volta han fatto sentire il potente ruggito, han lasciato inciso sui sassi aguzzi e taglienti nell’inaccessibile GIUNGLA DELLE FIANDRE l’inconfondibile segno dell’ artiglio del re della foresta, la firma del più forte!!