Follonica (GR). Si è disputata ieri, domenica 25 giugno la Granfondo della Maremma, organizzata dal Free Bikers Pedale Follonichese, quinta prova del Circuito Toscano di Cicloturismo che ha visto 262 iscritti appartenenti a 61 società sportive. Un dispiacere enorme per me che sono mezzo maremmano (scarlinese), non potervi aver preso parte per impegni con il comitato pistoiese di ciclismo, ahimè mi sono perso anche questa edizione che per Follonica è già la terza. Sicuramente il presidente Giancarlo Donati e il responsabile del settore Simone Pesenti avranno organizzato il tutto in modo perfetto per questa manifestazione che tocca luoghi e strade a me cari. Fortunatamente L’Angolo del Pirata, ha avuto il privilegio di aver tesserato la responsabile del Circuito, la coordinatrice Silvia “Taffe” Mangiameli che per l’occasione ha ricevuto un premio dal team maremmano, non solo Silvia ma anche Cristina Dazzi, la piratina Saturnina, colei che detiene più chilometri svolti nel circuito tra il gentilsesso. Ecco da queste due splendide donne il loro punto di vista:
GF della Maremma città di Follonica di Taffe
Questa è una Delle GF in cui temo di più per me stessa. Il caldo costituisce un serio pericolo per il mio benessere fisico e sapevo che avrei sofferto molto oltre al resto che tengo dentro. Ho cercato di timbrare e partire presto ma la temperatura mattutina mi preoccupava. Ero già spogliata di tutto il superfluo e pure la parte alta della salopette l’avevo lasciata scivolare sotto senza indossarla per permettere al mio torace di avere meno “cenci” addosso. L’andatura iniziale del gruppo, imposta dagli amici del Pedale Pietrasantino, mi è apparsa subito proibitiva per la mia possibilità di finire il mio secondo lungo di stagione. Li ho lasciati andare, con la consapevolezza che solo al mio passo la potevo finire serena e senza farmi del male gratuito e inutile. Tirli era il passaggio che più mi dava pensiero, non per la difficoltà tecnica ma per quella di respirare ad una ora di mezza giornata in cui sapevo ci sarei arrivata col mio passo. Ho viaggiato con la scorta di Paolo Emiliano Marzio e Gianluca che ha fatto con noi solo il tratto fino al bivio del corto. Io ed Emiliano eravamo i più lenti ed i più stanchi. Io pedalo poco in settimana come lui ed il caldo ha fatto il resto. Mi sentivo le gambe pesanti e non sopportavo più neanche i guanti. Le mani gonfie ci stavano strette dentro ed ho fatto km e km bevendo e bagnandomi addosso per riuscire a portarla in fondo. Come alla Pissei fra i 95 ed i 100 ho sofferto tanto. Sia la ferita che la postura mi scombussolavano la testa. Ma come si sa, anche se si beve molto prima, durante e dopo, si fa si che non arrivino i crampi alle gambe, ma io poi li ho alla pancia sicché non saprei cosa è peggio. Tirli mi ha, come previsto, guardata in faccia. Nel senso che con la testa in basso lo sguardo era solo per terra. Potrei descrivere ogni tratto d’asfalto, compreso il momento in cui sul lato destro ho scorto un unico giglio selvatico arancione puntinato di marrone. Era solo soletto, come me nella vita ed anche lui nato e cresciuto nel cemento. Mi ha colpito questa similitudine e con un sorriso ho strinto i denti pensando: sono viva, sono in bici, per ora sto meglio e me la porto a casa anche se arrivo a buio. Mi ha raggiunta Giovanni, tornato indietro a cercare le sue due pecorelle smarrite Valdombrine che mi facevano da scorta e che avevo dietro. Poi ho incontrato una formazione consistente del mio gruppo di svizzeri con la quale ho concluso felicemente il mio viaggio, ridendo e scherzando. Mi son messa in tasca 127 km di mondo, di una Maremma che amo nel midollo, 6h30′ di sella, un giallo che dall’ocra dei prati essiccati cosparsi di balle va al giallo intenso dei girasoli, quando mi han guardata per il verso giusto o han fatto ammutinamento girandosi dietro, risate, battute, racconti condivisi facendo girare le pedivelle ed un premio speciale, inaspettato dagli amici di una società che il cicloturismo me lo ha insegnato. Senza loro io non farei quello che faccio adesso. Ma è stato difficile non piangere per tutto il senso dato ad un premio che con due parole descrive chi sono, come pedalo, cosa è la mia bici per me e quanto mi ha dato nel momento più difficile per un essere umano. #spiritogiusto Io con quello ci ho fatto tutto, dal giorno in cui son venuta al mondo a quello in cui ho scoperto “Willy” e l’ho portato a spasso fino a farlo uscire dal mio corpo: pedalando con tanta voglia di vivere felice, sulla mia bici. Anche se arrivo per ultima. Anche se non trovo più nulla ad un ristoro perché quando parto, so quanti km voglio fare ed ho tutto in tasca. Soli si nasce, soli si muore. Felici lo si è se lo si vuole.
Gf della Maremma conclusa di Saturnina
Ora abbiamo un po di stop, poi si riparte il 9 luglio a Poppi (Arezzo). Comunque io e la pirata Taffe abbiamo tentato il percorso lungo 127 km e 1750 metri di dislivello. percorrendo insieme solo la parte iniziale (io poi sono scappata dietro a mio padre che oggi è tornato in bicicletta da corsa e su un percorso lungo, nonostante abbia ancora la mano ingessata 😱). Come previsto il caldo ci ha accompagnati per tutto il percorso deliziandoci di un po di vento (contrario ovviamente) nei punti più tremendi ma anche più bisognosi di un po di “frescura” 😅. Di Tirli vi posso solo dire che quei 14 km da affrontare al novantesimo km sotto il sole delle 12,00 son sempre tosti come gli scorsi anni e il pane zuppo era “bono da morì”. Gli ultimi 20 km suddivisi tra piana e discesa sono stati una goduria, ma il pasta party finale lo è stato ancora di più !!!Un plauso alla Piratina del mio ❤che si è portata a casa un premio speciale.. Te sei una forza della natura!
Dal comunicato stampa della UISP di Grosseto
In 300, giunti da tutta Italia, hanno partecipato alla Granfondo della Maremma, terza edizione del Città di Follonica, valida come quinta prova del Circuito Toscano di Cicloturismo. Era l’ultima tappa del circuito provinciale Uisp Pedala in Maremma, dopo gli appuntamenti di Paganico e di Grosseto. Tre i percorsi che gli organizzatori, il Free Bikers Pedale Follonichese con il responsabile del cicloturismo Simone Pesenti, in collaborazione con la Lega Ciclismo Uisp, hanno proposto ai partecipanti. Gran parte dei quali hanno scelto il lungo di 128 chilometri: il corto di 50, partenza e arrivo a Follonica, ha toccato Marsiliana, Valpiana, Lago dell’Accesa e Bagno i Gavorrano; per il medio di 90 stesso itinerario fino a Valpiana, poi Massa Marittima, Capanne, Lago dell’Accesa, Ravi, Caldana, Tirli e rientro alla base; infine il lungo uguale al medio fino a Massa Marittima, poi Niccioleta, Prata, Tatti, Ravi, Caldana e Tirli.
“Qualcosa è sicuramente da rivedere perché a noi piace sempre migliorare quello che facciamo e venire incontro alle indicazioni dei partecipanti – spiega Simone Pesenti, responsabile cicloturismo del Free Bikers Pedale Follonichese – chi pedala nel cicloturismo ad esempio deve ricordarsi di rispettare sempre il codice della strada e anche avere lo spirito giusto”. “Dobbiamo essere noi bravi – aggiunge Pesenti – a far passare il messaggio giusto, quello del rispetto dell’ambiente, dell’amicizia e della socializzazione attraverso le due ruote. Per questo ci è sembrato giusto premiare una coppia di Verbania e una ragazza di Piombino che hanno vissuto al meglio questa giornata, chiedendo agli abitanti dei paesi informazioni sui posti che stavamo visitando”.
Il Free Bikers Pedale Follonichese è stata la società più numerosa in questa tappa del circuito toscano con 56 partecipanti, ma come sempre succede nel cicloturismo in quanto organizzatrice ha lasciato i premi alle altre società, ovvero Asd Impero con 31, Ciclistica Valdombrone con 18, Velo Club Massa Marittima con 14 e Ciclistica Valdarbia con 10.
Per quanto riguarda il circuito Pedala in Maremma, invece, al termine delle prove, Free Bikers vincitore anche nel Pedala in Maremma con 82, poi Valdombrone con 53, Euro Team con 32, Asd Impero con 30 e Mobility Bike Motion con 2.
Bella manifestazione, bell’articolo e bello il mio selfie!!! 🙂