di Roberto Checchi photo credit Kramon
Vent’anni fa uscì un libro, opera degli autori DARIO COLOMBO e MASSIMO MARIANELLA, il titolo, LE CATTEDRALI DELLO SPORT. Essenzialmente è un viaggio che tocca luoghi divenuti SACRI nel tempo, il MADISON SQUARE GARDEN, l’autodromo di MONZA, WEMBLEY, WIMBLEDON, il BERNABEU, INDIANAPOLIS e fra tutte queste tappe, risalta un intero percorso che parte dalla periferia di PARIGI e arriva a ROUBAIX
Tracciato spettacolare, unico, dove l’ uomo si misura con se stesso prima che col resto del gruppo. Lascia segni dappertutto LA REGINA DELLE CLASSICHE. Scortica le mani con vesciche che per toglierle l’ unico rimedio è tramutarsi in serpente e cambiare pelle, graffia glutei ed apre le ginocchia, se la sventura ti fa cadere a terra contro un sasso. SASSO? Si, pietra tagliente e aguzza che non risparmia e non accetta scuse. PEDALARE, in fondo è quello il mestiere prescelto fra mille altre combinazioni, qualcuno non troppo tempo fa in un video che è già un’icona della rete, l’ha definito pure sport di m…..
Su quelle pietre, che disegnano figure geometriche spettacolari, così difficili da interpretare ti ho visto faticare come tutti quelli che coltivano IL SOGNO di arrivare alla fine del viaggio, affascinante solo a parole, maledetto nei pensieri per più di duecento chilometri in sella. Le storie nate nei ritiri di squadra, sembrano novelle, fantastiche favole di EROI che combattono il cattivo di turno e ne escono vincitori e il cattivo nel nostro caso coincide con una strada, che con la strada ha poco o niente a che fare. Raccomandazioni che fanno da cornice alla monotonia dell’ attesa, tutto quello che anticipa lo schiocco del pedale che da vita a un movimento, monotono per certi versi, imprevedibile per tanti altri, è musica che nasce dalla catena che salta sui rocchetti che si mescola alle pulsazioni che a tratti sembrano impennarsi e impazzire, colonna sonora che affianca ogni centimetro di quest’avventura. RIDERE? Nemmeno pensarlo!! SCHERZARE? Non è Compiegne un palcoscenico per comici! Prendersi in giro? Non succederà MAI!!! Chi esce VIVO da AREMBERG ha capito benissimo CHI E’ UN VERO CORRIDORE, è una corazza che come quella dei cavalieri, riveste il corpo, resta attaccata addosso, non si deforma né si trasforma, se non penetrata dalla più crudele delle armi . All’ uomo delle CLASSICHE invidio la capacità di VOLARE, la maestria con la quale affronta quel tipo di terreno accidentale, che ha molte cose in comune con l’abilità di saper affrontare la VITA DAVANTI in bici, a te, piaceva COMBATTERE. Mi capiterà ancora di raccontare storie, fantasie che scaturiscono dalla successione dei calci sulle pedivelle, là dove finisce la routine e prendono posto le invenzioni, che sono tutt’ altro che un peso da portare addosso, ma ingegno ricercato che accomuna i PICCOLI AI GRANDI. Proverò a risalire in sella e ad affrontare quei tratturi che solcano i campi e trasformano le vite degli uomini, portandomi dietro il ricordo di quei giorni meravigliosi, come è stato bello l’ averti incrociato, tu che non eri un CAMPIONE ma lo saresti forse diventato, mentre aspettavi in tensione l’esito dell’ esame più difficile al quale il corridore deve sottoporsi. IL CUORE E’ UN MUSCOLO MISTERIOSO E AFFASCINANTE, purtroppo un giorno ESPLODE e lascia il segno. Continua a macinare chilometri e a schiacciare pietre, tu che conosci l’arte di non far rumore, fallo in modo lieve. Ciao MICHAEL.
Tracciato spettacolare, unico, dove l’ uomo si misura con se stesso prima che col resto del gruppo. Lascia segni dappertutto LA REGINA DELLE CLASSICHE. Scortica le mani con vesciche che per toglierle l’ unico rimedio è tramutarsi in serpente e cambiare pelle, graffia glutei ed apre le ginocchia, se la sventura ti fa cadere a terra contro un sasso. SASSO? Si, pietra tagliente e aguzza che non risparmia e non accetta scuse. PEDALARE, in fondo è quello il mestiere prescelto fra mille altre combinazioni, qualcuno non troppo tempo fa in un video che è già un’icona della rete, l’ha definito pure sport di m…..
Su quelle pietre, che disegnano figure geometriche spettacolari, così difficili da interpretare ti ho visto faticare come tutti quelli che coltivano IL SOGNO di arrivare alla fine del viaggio, affascinante solo a parole, maledetto nei pensieri per più di duecento chilometri in sella. Le storie nate nei ritiri di squadra, sembrano novelle, fantastiche favole di EROI che combattono il cattivo di turno e ne escono vincitori e il cattivo nel nostro caso coincide con una strada, che con la strada ha poco o niente a che fare. Raccomandazioni che fanno da cornice alla monotonia dell’ attesa, tutto quello che anticipa lo schiocco del pedale che da vita a un movimento, monotono per certi versi, imprevedibile per tanti altri, è musica che nasce dalla catena che salta sui rocchetti che si mescola alle pulsazioni che a tratti sembrano impennarsi e impazzire, colonna sonora che affianca ogni centimetro di quest’avventura. RIDERE? Nemmeno pensarlo!! SCHERZARE? Non è Compiegne un palcoscenico per comici! Prendersi in giro? Non succederà MAI!!! Chi esce VIVO da AREMBERG ha capito benissimo CHI E’ UN VERO CORRIDORE, è una corazza che come quella dei cavalieri, riveste il corpo, resta attaccata addosso, non si deforma né si trasforma, se non penetrata dalla più crudele delle armi . All’ uomo delle CLASSICHE invidio la capacità di VOLARE, la maestria con la quale affronta quel tipo di terreno accidentale, che ha molte cose in comune con l’abilità di saper affrontare la VITA DAVANTI in bici, a te, piaceva COMBATTERE. Mi capiterà ancora di raccontare storie, fantasie che scaturiscono dalla successione dei calci sulle pedivelle, là dove finisce la routine e prendono posto le invenzioni, che sono tutt’ altro che un peso da portare addosso, ma ingegno ricercato che accomuna i PICCOLI AI GRANDI. Proverò a risalire in sella e ad affrontare quei tratturi che solcano i campi e trasformano le vite degli uomini, portandomi dietro il ricordo di quei giorni meravigliosi, come è stato bello l’ averti incrociato, tu che non eri un CAMPIONE ma lo saresti forse diventato, mentre aspettavi in tensione l’esito dell’ esame più difficile al quale il corridore deve sottoporsi. IL CUORE E’ UN MUSCOLO MISTERIOSO E AFFASCINANTE, purtroppo un giorno ESPLODE e lascia il segno. Continua a macinare chilometri e a schiacciare pietre, tu che conosci l’arte di non far rumore, fallo in modo lieve. Ciao MICHAEL.