E’ proprio vero. Il ciclismo non è uno sport. E’ un genere come la tragedia classica e il romanzo. Prende come loro la misura del mondo e i suoi eccessi. E per tutti coloro che amano il ciclismo, oggi sempre più numerosi, siano semplici appassionati o cicloamatori, le grandi salite di montagna sprigionano un fascino irresistibile poiché ciascuna racchiude ricordi di eroismo e fatica, strategia e gloria. Ciascuna rappresenta una sfida emozionante, ogni volta diversa. Ma quali sono le salite più belle d’Italia, Paese delle Alpi e degli Appennini? Forse è impossibile dirlo.
Davide Cassani ha provato a dare una risposta. Nato a Faenza nel 1961, ex ciclista professionista, dirigente e commentatore sportivo, dal gennaio 2014 è Commissario Tecnico della Nazionale maschile di ciclismo su strada.
Durante la sua carriera sportiva ha partecipato, fra le altre competizioni, a 11 Giri d’Italia, 9 Tour de France e a 9 campionati del mondo. Assieme al giornalista Beppe Conti si è cimentato a sceglierne quindici per presentarle in ogni aspetto e segreto.
Beppe Conti, giornalista e scrittore, nella sua carriera ha lavorato per La Gazzetta dello Sport, Tuttosport e Bicisport e ha pubblicato numerosi libri, aggiudicandosi fra gli altri il Premio Coni per la saggistica. Attualmente è opinionista di Rai Sport al Giro d’Italia, al Tour de France, al Mondiale e nelle principali classiche del gran ciclismo. L’esercizio non è stato solo a tavolino e davanti a un computer. Davide è proprio salito in sella e ha ripercorso salite con cui si era già misurato nella sua carriera. Solo così è potuto nascere un racconto davvero unico e a 360° che parte dai ricordi personali – la durezza implacabile del Sestriere mentre meravigliosamente vinceva Chiappucci o la spettacolarità del colle Fauniera, spesso a torto dimenticato – per passare alla grande storia e agli eroi del ciclismo – Coppi sullo Stelvio e sull’Abetone, sul Pordoi o Merckx il Cannibale sulle Tre Cime di Lavaredo – e terminare con le emozioni di Davide oggi, tornante dopo tornante, sullo Zoncolan, la salita più dura d’Europa, e su tutte le altre 14.
Davide Cassani e Beppe Conti saranno ospiti del Giardino delle IDEE domenica 20 gennaio 2019 alle ore 17.00 nella splendida Casa dell’Energia di Arezzo in via Leone Leoni, 1 (INFO: 0575 299352) per presentare Le più belle salite d’Italia edito da Rizzoli. Un vero e proprio atto d’amore per questo meraviglioso sport che suscita da sempre in moltissime persone una passione forte, talvolta viscerale. Perché è lì dove la strada sale, si protende verso il cielo provando ad accarezzare le nuvole, che il ciclismo trova la sua dimensione più appassionante, diventa allo stesso tempo elitario e popolano. Si trasforma in terra di conquista per pochi, si fa custode delle emozioni di molti. Quando l’asfalto si inclina, abbandona la pianura per inerpicarsi verso le montagne, le biciclette patiscono la condanna della gravità e i corridori si sparpagliano tra curve e tornanti. E’ un lungo serpentone alla testa del quale pedalano i sognatori.
C’è chi si immagina a braccia alzate sotto il traguardo di giornata, chi anela una maglia colorata, gialla o rosa che sia, quella che brilla di gloria, di fama, di storia ciclistica. Nient’altro conta, se non la salita. Almeno nei sogni di chi nello scalare le montagne trova la sua dimensione. Almeno nei sogni di chi da un divano o da bordo strada spera di vedere il proprio beniamino primeggiare. E’ lì che la corsa diventa eccitante, che gli scatti dei campioni prendono forma. Ed è sempre lì che chi pedala per passione cerca con l’immaginazione di essere, per un giorno, Coppi, Pantani o chissà chi altro.
Le grandi salite sono un collage di storie, portano impresse sui loro tornanti racconti di ogni stagione, la fatica di ogni passaggio, imprese ed epopee, cotte e crisi, un compendio di quello che il ciclismo è stato, è e sarà. Un libro straordinario che racconta il motivo per cui ancora oggi Davide Cassani è così amato. E’ canto e controcanto. Storia e storie. Quelle che Beppe Conti, con la consueta magica narrazione, racconta salita dopo salita, ripercorrendo a parole il legame inscindibile che lega il ciclismo alla sua storia.