Fonte: UISP Terre Etrusco Labroniche
Firenze. Venerdì 24 ottobre, presso la sede della Presidenza della Regione Toscana in Piazza del Duomo, si è svolta una riunione tra una rappresentanza del Comitato Regionale Toscana UISP (il Presidente Matteo Franconi, il Vice Presidente Alessandro Baldi, il membro di Direzione Antonio Leti e il Responsabile Organizzazione Alessandro Scali) e della Regione Toscana (il Capo di Gabinetto della Presidenza Ledo Gori, la dirigente dell’Assessorato al Diritto alla Salute Emanuela Balocchini, il funzionario dello stesso Assessorato Piergiuseppe Calà e il funzionario dell’Assessorato allo Sport Sandro Tacconi).
Durante la riunione la delegazione UISP ha espresso lo sconcerto per la confusione derivante dalla difficoltà di interpretazione della nuova normativa nazionale in materia di tutela sanitaria delle attività sportive, nonché il timore per le conseguenze che potrebbero derivare da un’interpretazione rigida dei suoi articolati. UISP ha del resto già proposto un interpello, consegnato ai Consiglieri Regionali il 7 ottobre scorso, chiedendo conferma della correttezza della propria interpretazione.
Da parte dei dirigenti della Regione Toscana, pur sottolineando l’impossibilità di esprimere pareri vincolanti sull’interpretazione di una norma nazionale, è arrivato un segnale chiaro di condivisione delle argomentazioni e di critica del dettato normativo nazionale che, così come appare dai testi di legge, sembra non tenere conto di un processo culturale che ormai da venti anni, almeno in Toscana, considera il movimento e l’attività sportiva come strumenti funzionali alla prevenzione delle malattie e al mantenimento della buona salute nell’accezione che ne da l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La Regione Toscana, per asserzione dello stesso Gori, continuerà nella sua battaglia presso il Ministero della Salute e la Conferenza Stato Regioni per ribadire quanto finora già sostenuto, e cioè che la normativa nazionale in materia è assolutamente inadeguata e deve essere rivista. Del resto, sembra che lo stesso Ministero della Salute sia ormai oggetto di pressioni sempre più forti (istituzioni pubbliche e private e, sembra, lo stesso CONI) che spingono verso una modifica della norma.
La riunione è dunque stata un passaggio interlocutorio, che però è almeno servito ad un primo confronto franco sull’argomento, tra istituzioni regionali e mondo sportivo. La discussione, aperta e costruttiva, ha infatti fornito spunti per una interpretazione anche diversa delle norme, interpretazione che, pur non essendo risolutiva, darebbe al mondo sportivo strumenti diversi per sostenere le proprie tesi. Nei prossimi giorni UISP si farà dunque carico di presentare alla Presidenza della Regione una nuova chiave di lettura della normativa.
Nel ribadire l’impossibilità di esprimere pareri sull’interpretazione di una norma nazionale, la Regione Toscana, attraverso i propri dirigenti e funzionari presenti alla riunione, ha dato ampia disponibilità ad analizzare nuovamente e congiuntamente la normativa, cercando una soluzione interpretativa delle norme nazionali condivisa e condivisibile e arrivando perfino ad ipotizzare una modifica della Legge Regionale 35/2003, se ciò fosse utile alla soluzione del problema.
La querelle sull’interpretazione delle norme in materia di tutela sanitaria delle attività sportive resta quindi aperta. Ad UISP per adesso resta la soddisfazione per aver “portato a casa” la condivisione di intenti con la Regione Toscana che, per parte sua appoggerà le tesi UISP sui tavoli di propria pertinenza.