di Roberto Checchi
Le notti di febbraio non sono tutte uguali ce n’è una che è totalmente diversa da tutte le altre che puntualmente ritorna con il suo carico di attimi di felicità e pesanti rimorsi.
I RICORDI non sono un insieme di pensieri, fotografie in posa o immagini rubate, impresse nella mente o semplicemente sfogliate in tutta fretta, I RICORDI sono persone e come tali, non si dimenticano, restano e vivono dentro di NOI, in eterno.
Se scorro il nastro, la pellicola del film che abbiamo girato nel corso dei nostri ventitre anni, rivedo prati e campi sterminati, alberi secolari posti ai lati della carreggiata o cumuli di foglie che fino ad un attimo prima si divertivano un mondo a giocare tra loro a guardie e ladri, facendo capriole e acrobazie, per poi riposarsi esauste, adagiandosi una sull’ altra, nei “montarozzi” sulla nuda terra. Intorno a NOI spuntano a sorpresa, senza una logica, chiese, castelli, pendii scoscesi che sono sicuramente la parte eccitante di tutte le montagne e perché NO, fontane, fontanili e antichi lavatoi, punto di ristoro di corridori stanchi e assetati e animali selvaggi in cerca di qualcosa d’ indispensabile per sciacquare le fauci insanguinate, dopo aver consumato un lauto pasto. Ogni colpo di pedale è la somma di attimi che si rincorrono senza sosta, miscellanea d’ innumerevoli situazioni condivise in sella, macinando migliaia di chilometri o tante altre comodamente seduti a chiaccherare su poltroncine e divanetti o quelle che ci hanno accomunato davanti a pranzi improvvisati o convivi più o meno ufficiali.
Prendo in faccia folate di vento, fanno parte del bagaglio di esperienze di CHI tenta l’ ascesa alla carriera del corridore, a tratti fredde, in altri casi diventano un perfetto giovamento negli atroci giorni della calura estiva.
E’ capitato d” incontrarti in mezzo al mare, ho soltanto alzato la testa e c’ eri tu, mescolato alle costellazioni, che al largo nel Golfo dei Poeti, nella calma piatta, assumono forme strane, troppo spesso si riescono appena ad immaginare, caratterizzate da quell’ enorme schiera di preziosi puntini brillanti che si portano appresso nomi mitologici perché con frequenza hanno a che fare con DEI ed EROI, ma quando entrano in gioco i tratturi e gli sterrati, le lunghe interminabili distese di pavé dissestato, allora si, che diventa normale chiamarti per nome, quello è il tuo maggior punto di forza.
PIETRE, tutte difformi, nessuna uguale, sassi aguzzi troppo spesso taglienti più delle lame di coltelli affilati, che spaccano nel medesimo istante ruote e VITE, ciottoli quasi mai levigati, altrimenti faciliterebbero troppo le traiettorie di CHI è capace ed abile ad andare in fuga, lasciando il gruppo lontano, a minuti di distanza.
PIETRE, le sole oggetto di studio e manutenzione certosina, affinché la tradizione, la devozione e il mito che LA GARA per eccellenza tramanda ai posteri da più di un secolo, non possa venire mai meno e viceversa cresce d’ importanza con il tempo, portandosi dietro una scia di venerazione pari soltanto a quella dei SANTI.
Il Lycée Orthicole di RAISMES, a pochi passi dalla Foresta di Aremberg, è il luogo dove gli studenti, tra tanti corsi che spaziano dall’ architettura dei giardini all’ ebanisteria, possono scegliere di diventare PAVEURS. Una professione che trova impiego nei Progetti di Conservazione dello Stato e che in questo particolare caso vede gli allievi occuparsi del restauro, della cura e della manutenzione annuale del settore dei sassi previsti nella Parigi Roubaix.
Mercoledì 7 febbraio, quasi per magia o semplicemente per la volontà di un calendario avaro all’ oblio, ricomparirà all’ improvviso quella notte di febbraio, avrà al suo fianco l’ ENTUSIASMO, la FATICA, l’ ASTUZIA e l’ IMPROVVISAZIONE. Davanti si siederanno le LACRIME, il DOLORE e il RIMPIANTO e sarà davvero difficile non indirizzare lo sguardo anche solo per pochi istanti verso quei volti sfocati quasi per contrappasso, nel tentativo di volerli scannerizzare attentamente. Mi farò coraggio, così come si faranno forza, tutti quelli che mai ti hanno dimenticato. TU che ti stai preparando ad un’ altra avvincente battaglia, vestito nella tua lucente armatura da guerriero, prima di salire sul tuo meraviglioso destriero meccanico, lucidato per l’ occasione, fammi una promessa, guarda per una frazione di secondo da questa parte o come succede nelle canzoni….. ALMENO PENSAMI !