E così Catania fu conquistata…
Così come? Così, pedalando tre giorni in posti incantevoli dove anche un ò di vento e qualche goccia di pioggia sono diventati semplicemente un bel contorno. Ogni cosa in ogni luogo sembrava aspettarci al suo posto e sembrava farlo con la faccia di chi dice: “e te ne accorgi ora che ero così bella/o? Si, me ne accorgo ora perché come detto il primo giorno non ho mai avuto e devo dire per fortuna, modo di guardare in passato. Quando sei in gara capita di passare vicino a posti magnifici e di non rendersi conto del valore di ciò che abbiamo accanto ma non è colpa nostra e non è colpa di nessuno.
È così ed è normalissimo, sarebbe strano il contrario semmai, quindi mi sento di dirvi che se oggi sono qui a raccontarvi queste cose è solo grazie al mio aver “poco guardato”. Diciassette anni e tre mesi di professionismo, mi sento fortunato a poterlo raccontare.
Grazie #sicilydivide per avermi regalato qualcosa in più di me stesso, lati nascosti della mia Sicilia e lati nascosti dentro di me. Alla Sicilia devo tutto perché è grazie agli ostacoli che mi ha messo davanti che sono diventato più forte, prima come uomo e poi come atleta. È una terra dura ma la sua durezza ti insegna a vivere Grazie Paolo Alberati per aver scelto me come tuo compagno di viaggio e per avermi parlato come ad un fratello a cui vuoi tanto bene. Te ne voglio anche io.
Giovanni