di Roberto Checchi
UN SECOLO DI CONSIGLI
Da dove arrivano le leggende più affascinanti? Probabilmente da galassie ignote, solcano spazi immensi, abbracciano il tempo, partono dal passato, transitano nel presente, viaggiano verso il futuro. Tutto cominciò con una bicicletta Francioni color argento, l’anno il 1928. Sesto Fiorentino era poco più di una borgata alle pendici di Monte Morello, eppure, fra quelle mura dall’aspetto familiare, non VIVE soltanto una leggenda, ma un SIGNORE che ha inventato la STORIA della bicicletta e se proprio così non fosse, ha contribuito in modo determinante al risultato finale. Non ci credete? Qual’ è il momento più avvincente del ciclismo italiano? UN UOMO SOLO AL COMANDO… (Fausto) se il secondo è POTENZA (Gino), il terzo è FORZA di VOLONTA’ (Alfredo). MARTINI a quel tempo, pedalava già nella storia. PARLARE, una dote, meglio dire un dono, una capacità da invidiare. Mai una parola fuori posto, piuttosto una di conforto per ciascuno.
Un uomo si racconta e niente è banale, anche una barzelletta diventa interessante materia da seguire, resti immobile davanti alla leggenda e ascolti anche la più piccola delle sillabe ed ogni discorso vorresti non s’interrompesse MAI. In quelle frasi ci sono BRONZO, ARGENTO e soprattutto ORO conquistati a colpi di pedale e fatica, figli degli insegnamenti e dei consigli di un padre ai suoi figli, che son figli del sempre più raro rispetto dei figli, nei confronti del padre. Linguaggio semplice ma diretto che arriva all’anima e l’accarezza, talvolta diventa CRUDO e affonda.
Passato il NOVANTA, nel linguaggio della SMORFIA non c’è più numerazione, la PAURA è l’ultima casella disponibile. Di cosa? Cosa può temere una leggenda? NIENTE, neppure il tempo, che per timore gli cammina fianco a fianco. Uomo della leggenda, che piano piano ti stai avvicinando all’incredibile traguardo dei CENT’ANNI, chissà quante storie ti sei tenuto dentro fino a questo magico momento! C’è un posto vuoto che mi aspetta in questa platea di gente, venuta da ogni parte del Paese, solo con lo scopo di conoscerti. Mi metto a sedere TU PARLI, IO ASCOLTO e il tempo corre o meglio scorre indisturbato, affascinato da ogni tuo racconto nato al bordo della strada, sulla via di casa o in corsa. Posso confessarti una cosa? Tutti vorremmo avere un PADRE o magari un NONNO come te!!
Buon compleanno ALFREDO