di Roberto Checchi – photo credit Andrea Vezzosi
Una spruzzata di fard, quel filo di rossetto che ti fa sentire già donna, il foulard al collo e i colori pastello nell’abbigliamento che rappresentano i pieno i suoi diciott’anni ormai imminenti. La bicicletta è femmina e si fa bella ogni volta che le capita di uscire fuori all’aria aperta. Una valigia di sogni da portare appresso, uno per ogni ricciolo biondo che scende giù sulle spalle da quella criniera di leonessa solo all’apparenza scompigliata, ma in cuor suo già con le idee ben chiare o almeno una buona parte di queste catalogate una ad una, numerate come figurine di un album della Panini, pazientemente appiccicate nel riquadro a ciascuna assegnato. Chiamarsi VITTORIA, non è tutto caso, probabilmente il dna è una ricetta dove c’era già scritto ogni singolo ingrediente, il passo successivo può essere soltanto VINCENTE.
Nella stagione della svolta, quella che le assegna un titolo mondiale su pista, l’europeo e l’italiano, VITTORIA GUAZZINI, raccoglie consensi e fa incetta di premi. Quello consegnato oggi pomeriggio nell’auditorium della BANCA ALTA TOSCANA a VIGNOLE è l’ennesimo tassello che s’incastra nel puzzle delle soddisfazioni personali e professionali di una “ragazzina” che ha poco dell’adolescente, molto di più della donna. CULTURA E SPORT non è certo rivalità, antagonismo, è un matrimonio duraturo, perché esiste una cultura dello sport ed è innegabile che lo sport sia una forma di cultura.
VITTORIA è sempre a suo agio, mai in difficoltà nel rispondere alle domande, padrona assoluta di un palcoscenico che sa gestire e far suo in ogni circostanza, nemmeno quando si cerca di scalzare la via privata e la cronaca sportiva fa posto al gossip alla ricerca di presunti fidanzatini, accoccolati ad ascoltare il mare. Elenca vittorie e ripercorre tutta la giovane carriera con ringraziamenti speciali per chi l’ ha fatta crescere sportivamente e fotografa con una maestria sopraffina, tutta la serie di errori che possono aver generato una sconfitta e non recrimina niente…. doveva andare tutto così. Il mascara che mette in risalto due occhi da cerbiatto, lo sguardo che attira ogni tipo d’ attenzione, in un viaggio pomeridiano che trascina il fantastico movimento del pedalare su strade conosciute e familiari, battute da tutti i versanti. In un territorio che può vantare eccellenze di ogni genere, siano esse artistiche o gastronomiche, quelle sportive non rappresentano certo l’ ultima ruota del carro.
Pantera, tigre, magari femmina di leopardo capace di confondersi in un habitat non semplicissimo per emergere, una volta di più quando si parla di ciclismo e lo si affronta dal punto di vista dell’ universo femminile, anche se c’è da tener presente che nell ultimo decennio, le donne han saputo regalare soddisfazioni ENORMI all’intera disciplina sportiva. E’ un vulcano in attività la “Principessa del pedale” parla di scuola, ormai arrivata alla maturità scientifica e dei sacrifici che l’ hanno trasportata da un liceo di Prato all’anello di Montichiari più volte nel corso della settimana senza però pesarle più di tanto, racconta lo spirito di squadra e l’ importanza del motto di DUMAS “Uno per tutti”, apre l’ agenda dei progetti e il primo indirizzo da leggere è senza dubbio TOKIO 2020. Raffinata, elegante, composta, a tratti imprevedibile, sicura capace di passare da un argomento all’ altro con una facilità impressionante, ha parole di stima per i suoi miti dello sport, perché ognuno di noi tiene un occhio di riguardo per un personaggio conosciuto, lei ammira CONTADOR e la PELLEGRINI su tutti, passa dalla passione per il nuoto e la musica, alle lezioni di chitarra che oggi le servono come ideale tisana rilassante per ammortizzare ogni tipo di tensione. E’ capitato anche a me di pedalare a suo fianco nel corso di un “allenamento” in bicicletta con amici comuni, perché il gruppo, anche se si forma per caso, è la più antica forma di SOCIAL, il giro più classico tra San Baronto, Pinone e Carmignano, ma in quell’occasione mi son limitato ad un saluto e ho lasciato da parte ogni tipo di curiosità. Oggi è una di quelle occasioni che per indole professionale, di domande, ne sarebbero uscite centomila. VITTORIA, CHI SEI?
Adesso che stai inanellando un trionfo dietro l’ altro, ti è mai capitato di pensare che stai facendo qualcosa di STRAORDINARIO? Qualcosa che va fuori dall’ ordinario?