di Roberto Checchi
Era domenica. Nove anni fa, una domenica di novembre, un giorno di festa, in un salone di CaMontemurlo. Non c’è più quel palco o meglio, non ci sono più tornato, IO che parlo e nemmeno le persone di allora saranno tutte lì, attente ad ascoltarmi nella stessa stanza. Nove anni fa, quando m’uscirono di getto le parole di questo RACCONTO televisivo, ho pensato al tuo ESSERE ATTACCANTE NATO e quale strada, se non quella che porta in vetta al SANTUARIO DEL CICLISMO TOSCANO, San Baronto, fosse il campo di battaglia più adatto per fare la differenza! Allora RACCONTAMI ancora DI TE e di quella FANTASTICA voglia di pedalare. I GIORNI non sono tutti uguali, quelli PARTICOLARI, lasciano segni indelebili che nessuna calamità potrà mai cancellare. Una volta MIRKO mi raccontò quella mattina di novembre di nove anni fa, nel corso di un giro in bicicletta sulle strade del Matteotti, è una forma di rispetto verso chi ti è a fianco in quel momento, non mi sarei MAI permesso di far rivivere un dolore atroce che cova e flagella il petto e neppure di ripercorrere ogni istante della caduta attraverso inutili domande. Fu tutto spontaneo, l’ho interpretato quasi fosse una “liberazione” e rimasi in silenzio ad ascoltare.
Se mi volto indietro scorrono freneticamente i giorni, ce ne sono alcuni che vivo, ho vissuto e rivivrò, perché un CORRIDORE non lascia mai il GRUPPO, continua a faticare in mezzo a gambe spremute dall’acido lattico, spalmate e puzzolenti d’olio canforato e regala sempre qualcosa ai muscoli, ai polmoni e al cuore e non conosce la RESA, piuttosto la stanchezza. Un VERO CORRIDORE, non MUORE MAI! Domani invece tu sarai ancora al centro dei pensieri, sotto ogni tipo di riflettore perché L’ ANIMA VOLA….. se n’ è andato il corpo…..
UNA BANDIERA. Sola, issata sull’asta a un lato della strada in quell’infinita pianura che non finisce mai. Le stagioni si rincorrono, talvolta in affanno, LEI se ne sta lì tranquilla, si diverte ad abbracciare il flusso delle correnti, in bella vista nonostante i giorni sul calendario girino costantemente con frenesia, LEI pazientemente, ASPETTA, nel frattempo, si fa notare. Ogni volta che passo, seduto sulla sella della bici o magari mentre guido la macchina non posso fare a meno di voltarmi. Quant’è bello il TRICOLORE, soprattutto nei giorni di vento, quando la tramontana spazza incessantemente la VIA DEL CICLISMO per eccellenza! Lo vedi volare, muoversi, dibattersi, a volte sembra non riuscire a reggere una simile potenza e inevitabilmente pensi che da un momento all’altro possa strapparsi, al contrario riesce ad improvvisare, al momento opportuno, ogni tipo di volo. Ha voglia di LIBERTA’, cerca la strada della FANTASIA, dote determinante in un corridore.
Non c’è strada al mondo così transitata per chi ama pedalare, neppure le Grandi Montagne, si affrontano con la stessa frequenza. Dopodomani, stesso giorno, come nove anni fa, nonostante tutto è sempre un ATTIMO o la sua particella infinitesimale che trasporta il PENSIERO a una maledetta data di novembre, perché le cose belle che hai sempre sognato, non dovrebbero MAI indirizzarsi in quella direzione e ogni volta, ciclicamente ti confronti tuo malgrado, con quello non vorresti mai potesse accadere. AMMUTOLITI, increduli, vulnerabili, impotenti GLI ALTRI, CORAGGIOSO, IMPAVIDO, TENACE, IO. Non è certamente superiorità, la chiamo REAZIONE o SELF CONTROL, la capacità di trovare frasi che in quella circostanza pubblica, sono solo di CONFORTO, giù dal palco diventano un PIANTO dirotto. E’ normale, nessun UOMO è immune alla SENSIBILITA’, facoltà di avvertire i cambiamenti prodotti da stimoli interni o esterni, è un letargo che ognuno risveglia nella migliore o nella peggiore delle CIRCOSTANZE. IO la riverso nelle PAROLE, più di una volta si sono dimostrate il mio punto di FORZA. Tutti NOI seguiamo un CREDO, quasi tutti abbiamo un DIO a cui rivolgersi, qualunque sia la CONFESSIONE professata, a volte mi domando se quella “CHIAMATA” quando la missione terrena finisce, è una VOLONTA’ o una maledetta COINCIDENZA.