Racconto di viaggio di Andrea Andreotti di Agliana (PT). Era da molto tempo che pensavo ad un viaggio con la bicicletta, quando nell’inverno tra il 2012/13 avevo preso più seriamente in considerazione l’idea di concretizzare questa avventura. Essendo all’epoca tesserato con una società sportiva del comune di Montemurlo mi venne l’idea di percorrere in sella alla mia bicicletta la strada che mi avrebbe portato a Bovino in Puglia, comune gemellato.
Inizialmente proposta anche a più membri della mia società di appartenenza, non trovai riscontri positivi. Nonostante tutto non mi sono perso d’animo e grazie alla mia testardaggine ero sempre più convinto di potercela fare. Supportato anche dalla famiglia mi sono messo all’opera per creare le tappe del mio viaggio lungo circa 700 km.
Saputo del mio intento l’amministrazione comunale di Montemurlo, nella persona del sindaco Lorenzini e dell’assessore allo sport Giancaterino in una conferenza stampa alla vigilia della mia avventura, mi proclamarono “ambasciatore” consegnandomi un gagliardetto del comune da consegnare all’amministrazione comunale di Bovino al mio arrivo.
Partito per il via ufficiale con la consegna del gagliardetto la mattina di sabato 3 agosto 2013 alle ore 9.00 dal Municipio di Montemurlo, mi sono diretto verso Firenze in direzione di Pontassieve. Accompagnato da alcuni compagni di squadra siamo giunti a Dicomano dove ci siamo salutati. Qui ha inizio la scalata al passo del Muraglione, che proprio sull’ora di pranzo sotto un sole cocente mi trovo ad affrontare, un pò la stanchezza un pò il caldo, la salita si fa sentire, ma una volta giunto in vetta l’aria fresca mi ha ossigenato. Adesso è discesa e mangiando un po di frutta e qualche piccolo panino mi appresto ad arrivare al termine della prima tappa che dopo circa 138 km mi ha portato a Castrocaro Terme.
Dopo il meritato riposo e una lauta cena con la famiglia che mi segue come un ombra lungo tutto il tragitto da me percorso, ci apprestiamo ad una visita della cittadina visitando la Rocca che domina il paese e ad una camminata lungo la passeggiata, caratterizzata dai numerosi locali con musica dal vivo.
Il mattino seguente, alzato alle ore 8.00 per una buona colazione mi appresto a lasciare la cittadina di Castrocaro Terme e percorrere la strada verso Forlì.La strada è a favore e pianeggiante e mi permette di tenere una buona media. Arrivato nella laguna di Cervia, inizia il mio percorrere strade di località balneari e una volta giunto a Cesenatico opto per una sosta al museo Spazio Pantani per ammirare tutto quello che riguarda il mio mito, “il Pirata” Marco Pantani.
Un pò commosso riprendo il mio cammino per portare a termine la mia seconda tappa. Passando da Igea Marina, Bellaria, Rimini, Riccione arrivo dopo circa 92 km a Gabicce Monte.
La vista panoramica è bellissima, e l’ Hotel dove soggiorniamo è proprio vista mare. Una rinfrescata e un salto al mare. Giunti a sera una bella pizza al ristorante con terrazza sul lungomare che nell’ora del tramonto ha una visuale spettacolare. Lunedì 5 agosto si lascia Gabicce Monte e percorrendo la strada all’interno del parco di San Bartolo la strada scende a Pesaro. Imboccando la statale adriatica attraverso Fano giungendo a Senigallia dove ad aspettarmi dopo quai 30 anni un ex commilitone, Roberto Catalani che con gran piacere ho rivisto. Dopo i saluti ci siamo promessi di andare a cena insieme e una volta arrivato a Ancona dopo circa 85 km una bella doccia e ci siamo diretti nella spiaggia di Portonovo nel parco del Conero. Qui abbiamo trovato una spiaggia incantevole con un mare stupendo, l’acqua calda anche al tramonto si appresta per un bagno.
La cena da mille e una notte, direttamente servita ai tavoli sulla spiaggia a lume di candela, tutto a base di pesce, un infinità di antipasti e uno splendido risotto ai frutti di mare e per finire un frittura di calamari e gamberetti il tutto accompagnato da un vino delizioso. Raccontando dei nostri trascorsi durante la naia ci salutiamo con la speranza che non passi altri 30 anni prima di rivedersi. Martedì 6 agosto si parte da Ancona affrontando subito il percorso in salita sulle colline del parco del Monte Conero. Durante il viaggio faccio amicizia con due ciclisti di zona che dal parco del Conero mi scortano passando da Sirolo a Porto Recanati. Rientrato sulla statale Adriatica attraverso molte cittadine balneari teatro di tappe della Tirreno Adriatico o del Giro d’Italia. La mia prossima destinazione è San Benedetto del Tronto dove giungerò dopo 90 km. La camera non è delle migliori, allora decidiamo di fare un salto in spiaggia, ma avendo visto il mare di Portonovo, quello di San Benedetto del Tronto non ci ispira un gran che. Tanti locali in questa cittadina ma probabilmente gli effetti della crisi si fanno sentire anche qui vedendo quanti locali vuoti ci sono. Giunti a sera optiamo per la pizza e una birra fresca. Io faccio l’esagerato e ordino una maxipizza che prende tutto il posto sul tavolo, ma ancora per poco….Fatti due passi lungo la passeggiata e un gelato mi concedo il riposo per ripristinare le energie per il giorno dopo. Mercoledi 7 agosto lascio San Benedetto del Tronto per niente dispiaciuto e mi dirigo alla conquista di Pescara. Lungo la strada incontro un cicloamatore locale che mi accompagna alle porte di Pescara. Arrivato in città un pò di caos nell’attraversamento del centro ma che tutto sommato mi permette di tirare un po il fiato. Ogni giorno parto con un incognita, quella di sapere se riuscirò a portare a termine il mio viaggio.
Fortunatamente sostenuto da una buona condizione fisica e avendo avuto strada favorevole, fino ad oggi non sono sorti imprevisti. Attraversato il centro di Pescara arrivo a destinazione dopo 80 km a Lido Riccio. Anche qui con piacere ritrovo dopo 30 anni un altro ex commilitone che mi invita a cena per assaggiare le specialità locali nel centro di Pescara. Dopo una bella spaghettata (saranno stati 3 etti), 40 arrosticini, che non sono altro che bocconcini di carne di agnello allo spiedo. Anche con Sandro Berardi ci siamo ripromessi di potersi rivedere quanto prima, anche se i social network contribuiscono alla vicinanza.
Giovedì 8 agosto mi attende una tappa molto impegnativa che nei primi 50 km è caratterizzata da numerosi saliscendi. Si lascia gli Abruzzi e si entra in Molise passando da Marina di Vasto che molto presto abbandonerò per entrare in Puglia. Molto vento caldo soffia contro di me, mettendomi a dura prova. La tappa di oggi prevede l’arrivo a San Severo dopo circa 136 km. Anche se la strada è pianeggiante il forte vento contrario non mi permette una velocità sostenuta. Anche il caldo è cambiato, infatti se fino al Molise c’erano circa 38 gradi qui in Puglia ce ne sono 43. Non riparo a gettarmi acqua addosso per refrigerarmi. Credo che questa sia stata la tappa più dura che io abbia affrontato, mi ha tenuto in sella per 5 ore e mezzo, ma la tenacia non mi ha fatto mollare. Giunto a destinazione arrivo all’interno di una Farm a 4 stelle. Qui è tutto di lusso, e nonostante tutto mi permettono di tenere la bicicletta in camera da letto. Il prezzo è abbordabilissimo a tutte le tasche. La cena spettacolare è all’aperto con camerieri che sono presenti in continuazione, le vivande sono prelibatissime, il tutto meraviglioso. Venerdì 9 agosto, è un peccato lasciare la tenuta Inagro, ma il mio viaggio verso Bovino è quasi giunto al termine. Con non poca emozione mi metto in viaggio alla conquista del paese posto a circa 650 mt sul livello del mare.
Attraversando strade provinciali da Far West in mezzo a campi arsi dalle fiamme, colmi di pale eoliche giungo ai piedi della salita che mi porterà a destinazione. Giunto in paese pieno di emozione e con le lacrime agli occhi dalla gioia di aver compiuto un qualcosa che mi ha messo alla prova, lascio la strada principale percorrendo le viuzze del paese su fondo lastricato che mi portano fino davanti al palazzo Municipale di Bovino dopo gli ultimi 75 km. Ad attendermi tutta la giunta comunale al completo con Sindaco e assessori che mi accompagnano nella sala consiliare dove hanno allestito un rinfresco. Una volta ripreso fiato, le dovute presentazioni, un po di storia del paese e la consegna del gagliardetto del comune di Montemurlo come simbolo di amicizia e di fratellanza tra i due comuni.
Dall’amministrazione del Comune di Bovino, mi viene rilasciato un attestato di riconoscimento per l’impresa da me sostenuta e vengo intervistato dalla giornalista per l’articolo della cronaca locale. Giunta l’ora di pranzo sono invitato dal sindaco presso la taverna del Duca per degustare le prelibatezze locali, molto gentilmente continua a narrarmi la storia di Bovino e del perchè del gemellaggio. Durante la conversazione, con tanto di dedica, mi fà dono di un libro, con la raccolta delle fotografie che narrano la storia del paese.Trascorso una breve vacanza in paese visitando i posti salienti mi appresto a far ritorno a casa con la gioia di essere riuscito nel mio intento. Successivamente, nel mese di febbraio 2014, a mia insaputa verrò premiato presso la sala Banti di Montemurlo nella manifestazione Atleta dell’anno con il premio Fairplay 2013 per l’impresa sostenuta, non vi dico l’emozione che avevo nel ricevere tale premio (e anche la febbre), tanto che sono stato di poche parole dicendo: “ho faticato più questa sera ad essere qui presente che ad affrontare i 700 km da Montemurlo a Bovino”.
Un’IMPRESA NOTEVOLE!!! Complimenti Pirata, per la tenacia e la… famiglia! Con un sèguito così prezioso è più confortevole prefissare e conquistare ambite mete! Racconto appassionante e pericolosamente contagioso, almeno per qualcuno, tipo me per esempio. Vediamo se a bordo dell’handbike riuscirò un giorno ad avventurarmi in qualcosa di simile. Bravo, sei fortissimo.