grazie a Giovanni Buti di Toscana Ciclismo
Domenica 25 giugno, a Rufina, cittadina posta fra Pontassieve e il Mugello, nota sopratutto per le sua produzione vinicola, si è svolta la 2° GF Città di Rufina, terza prova del Circuito UISP Terre dei Medici, che ha visto la partenza di circa 200 ciclisti che, incuranti dell’afa presente già alle ore 7.00, hanno affrontato, ognuno secondo le proprie possibilità uno dei tre percorsi previsti: corto, medio e lungo. Il percorso corto, di circa 50 km (accessibile anche ai cicloturisti) abbandonava subito la sede di partenza per dirigersi verso Pontassieve per proseguire verso Rosano dove veniva affrontata l’unica asperità del percorso, la salita di Volognano, a Bombone scendeva verso Rignano sull’Arno per raggiungere poi Carbonile, San Francesco alla periferia di Pontassieve e rientrare a Rufina; un percorso adatto anche a principianti che non presentava particolari difficoltà altimetriche.
I percorsi medio e lungo si snodavano lungo le strade che portano in Casentino e toccavano località storiche (piana di Campaldino) e turistiche (Vallombrosa). Nel dettaglio abbandonata Rufina in direzione opposta al corto, verso Londa, si affrontava la lunga e costante ascesa al passo della Croce ai Mori, una salita gradevole, ombreggiata e senza strappi particolarmente impegnativi; ciò non significa che non voglia il rispetto dovuto, infatti i quasi 19 chilometri di ascesa ininterrotta mettono alla prova sia le gambe che la mente. La discesa verso Stia è abbastanza tecnica e chi è bravo in questa specialità potrà senza dubbio divertirsi, poco dopo il valico, percorsi alcuni tornanti, un ponte in lontananza attraversa quello che parrebbe essere un semplice torrente di montagna, il cartello indica invece che si tratta del fiume Arno, nato, pochi chilometri prima, dal monte Falterona, che sovrasta, alla nostra sinistra la strada. La discesa si fa quindi meno tecnica e si raggiunge Stia, dove è presente il primo e fornito ristoro, e Pratovecchio, prima di Poppi, alla Colonna di Dante si gira a destra verso la Piana di Campaldino dove nel 1289 si combatté la famosa omonima battaglia fra Guelfi e Ghibellini, conclusasi con la sconfitta di quest’ultimi, alla quale partecipò anche Dante Alighieri. Si raggiunge quindi Strada in Casentino e da qui si affronta la salita che porta prima a Caiano e poi si innesta sulla statale della Consuma che proviene dal Casentino. La salita di Caiano, lunga circa 10 km è sicuramente più dura, specialmente nei primi 3 chilometri, della Croce ai Mori; il paesaggio e l’ombra però ripagano della fatica, almeno fino a Caiano ove, contrariamente alle previsioni, la strada non spiana se non per pochi metri, continuando a salire all’interno della località. Passato Caiano si può respirare e ci sono anche tratti in pianura e addirittura in discesa, tutto ciò però anticipa gli ultimi due chilometri del passo della Consuma che salgono ad una pendenza media del 6/7%, oggi anche controvento. Prima però, all’incrocio possiamo gustare un buon ristoro. Si valica ai 1000 metri della Consuma, breve discesa e svolta a sinistra sulla strada forestale verso Vallombrosa; qui doveva esserci il bivio fra lungo e medio (che doveva rientrare a Rufina dalla Consuma e Pontassieve) ma una gara automobilistica sulla stata ha costretto gli organizzatori ad un cambio di percorso. Si affronta quindi la “forestale” e non è una strada piacevole in quanto, pur essendo quasi tutta in pianura, presenta un fondo stradale molto sconnesso, inoltre poiché la statale della Consuma era chiusa, i mezzi a motore che volevano raggiungere la Consuma usavano questa strada, quindi il traffico, generalmente quasi assente, era notevole. In effetti sono stati, forse, i sei chilometri più impegnativi di tutto il percorso. Finalmente si raggiunge Vallombrosa, subito in discesa verso Tosi, dove ci possiamo fermare a un fontanello a riempire le borracce, svolta a sinistra verso Donnini dove troviamo il bivio per il percorso lungo che scende a Reggello per rientrare a Rufina da Leccio, Carbonile e Pontassieve. Noi proseguiamo lungo il medio e dopo circa 7 chilometri di discesa molto veloce raggiungiamo Sant’Ellero dove ci ricongiungiamo con il percorso Lungo. L’ultima asperità di giornata è lo strappo di Carbonile, poi discesa verso Pontassieve e finalmente svolta verso Rufina dove ci aspetta un meritato ristoro. Qualità del ristoro eccellente anche se si è accumulato un ritardo nella preparazione della pasta e si è formata una coda piuttosto irrequieta. Chi ha voluto ha potuto usufruire del servizio docce presso il campo sportivo dove si svolgeva anche il ristoro. Tutto sommato una buona manifestazione anche se i ritardi durante il ristoro e la premiazione limitata alle sole prime cinque società ha sollevato alcuni malumori. In ogni caso sono convinto, conoscendo gli organizzatori, che tali intoppi diverranno opportunità di miglioramento per il prossimo anno, nell’ottica del continuo miglioramento che ha sempre caratterizzato ogni manifestazione del circuito Terre dei Medici.