Finalmente è domenica 8 maggio e sono a Prato per partecipare alla Gf di 50 km Da Piazza a Piazza (la 72 km per ora è troppa roba per me), questa è la mia 3ª Gf in assoluto e già penso a quella della prossima settimana al Mugello; scatto alcune foto di rito prima di entrare in griglia di partenza e ammazza quanti siamo? Oltre 1000!!! Questo è un “garone”, sicuramente non da meno come è stata la Gf di Monteriggioni e di Rosia wow!!! Riesco a posizionarmi abbastanza avanti i griglia di partenza e i pochi minuti che mancano alla partenza me li passo chiacchierando e sorridendo contento di esser li e di godermi la pedalata collettiva senza tante pretese di classifica.
Arriva la partenza e iniziamo ad uscire dalla griglia piano piano svoltando poi a sinistra per passare sul tappetino cronometrico e imboccando il viale asfaltato sul quale dovevamo andare a velocità controllata (?!?) ma tutti scattano in velocità e di riflesso lo faccio anche io, buttando giù il 10 e alzandomi sui pedali, i piedi quasi frullano a vuoto non ho più da spingere sulla strada dritta e non sono passati forse neppure 500 metri dalla partenza, quando davanti a me a centro strada in due si toccano i manubri e finiscono rovinosamente a terra!!! Ca@@o no ragazzi!!! Da 2 diventano 5/6 e qui io con il senno di poi mi domando; perchè non ho frenato?? Perchè non ho inchiodato?? Invece no!!! Ho provato a defilarmi sulla destra evitando di finire nel mezzo della caduta ma proprio mentre ero al loro fianco una bici mi arriva sotto la ruota anteriore e da qui attimi che diventano una moviola lunghissima, la botta a terra con la spalla sinistra, il volto e poi il fianco; una “ruzzolata” e mi trovo a terra a gridare dal dolore mentre guardo gli altri ciclisti passare e guardarmi terrorizzati.
Ho il volto che è una maschera di sangue con un taglio al sopracciglio sinistro e una botta allo zigomo. Nell’incoscienza del momento mi alzo, mi lavo la faccia con la borraccia e guardo il mio volto allo specchietto di un auto parcheggiata sul viale (ma che ci fanno tutte queste auto su un viale dove dobbiamo passare in 1000???), alzo la bici da terra ma ho un fortissimo dolore alla schiena e alla spalla sinistra, arrivano i soccorsi e da lì inizia il viaggio in ospedale dove ritrovo altri ciclisti sfortunati; al pronto soccorso inizia il calvario dalle 10,00 della mattina fino alle 22,00 della sera e mi viene riscontrata una frattura alla 7ª vertebra dorsale (ma l’ortopedico per fortuna mi rassicura sulla poca gravità del tipo di lesione), un taglio suturato con 7 punti al sopracciglio sinistro e una forte contusione allo zigomo sinistro, più un altra contusione/abrasione alla spalla.
Le parole di tutti i dottori e affini “pensa che sei qui a raccontarla poteva andare peggio” a caldo mi sembrano solo uno stupido tentativo di consolazione; io che penso alla gara persa, a tutte quelle da saltare, al periodo di stop e alla sfiga di essere incappato in questa caduta che fin quando non ci capiti dentro non pensi mai che ti ci puoi far male così tanto!!! Ma ora, a tre giorni di distanza dalla caduta, tutto è cambiato nelle mie riflessioni, mi rendo conto che poteva andare molto peggio, che potevo rompermi altre vertebre molto più pericolose e delicate, che potevo finire a sbattere la testa contro quella macchina dove mi sono specchiato, che forse qualcuno poteva passarmi sulla schiena mentre ero a terra e farmi davvero tanto ma tanto male e poi oggi ho guardato attentamente il casco che mi ha letteralmente salvato la vita!!!
La lesione sul lato che ha sbattuto a terra e l’ammaccatura della parte esterna, non lascia scampo alle riflessioni su quanto sia importante aver il casco ben allacciato e quanto è importante che la qualità del casco sia reale e certificata, come è possibile che ancora oggi vedo gente allenarsi in strada senza casco? Basta anche una stupida caduta e una botta imprevista a farti davvero male, non per forza devi cadere a 40 e passa km/h per farti del male. E nulla fratelli bikers, adesso sono qui con il mio busto a tenermi la schiena ferma, tutto incerottato riflettendo e guardando il casco che mi ha “quasi sicuramente” salvato la vita. Sono Paolo Gullì, vi saluto e sicuramente ci rivedremo presto in qualche gara ciao.
Accidenti che botta,io sono passato appena appena un secondo dopo quello che e’ accaduto e fortunatamente ho trovato spazio per mettere le ruote,ho visto fare cose in partenza da alcuni biker allucinanti,tutte le macchine ferme sulla carreggiata e l’alta velocità data dalla partenza sicuramente hanno influito sulla caduta.
Spero che l’organizzazione della gara prenda atto di queste cose e il prossimo anno faccia qualcosa per migliorare la sicurezza.
Ti auguro buona guarigione
Una domanda per i nostri cugini stradisti, in questa caduta rovinosa, quanti hanno riportato ferite per causa del disco dei freni?
Io mi sono trovato a passare per fortuna poco dopo, auguri di una pronta guarigione….. ci si vede presto sulle nostre amata Bici .